TECNOLOGIA &BUSINESS

 
 
 

Dossier cellulari
SPECIALE SERVIZI MOBILI

 
HOME DEL DOSSIER

Barcellona Mobile World Congress 2010

LE NOVITÀ

TREND E SCENARI

Speciale iPhone

Provati per voi

Telefonare con i gesti

di Luca Figini

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
11 Dicembre 2008

Non sarà nemmeno necessario toccare il telefono per gestire le funzioni: basterà tenerlo in mano (per togliere anche questa incombenza ci stanno già lavorando) e poco più. Le attuali interfacce sensibili al tocco, tanto diffuse nell'ultima generazione di telefonini a partire dall'iPhone, potrebbero essere soppiantate da sistemi evoluti già dal prossimo anno. Sono già (quasi) nati i loro eredi, almeno nei reparti ricerca e sviluppo di molti produttori. La prima evoluzione riguarda il sistema multitouch: per controllare l'apparecchio sarà possibile appoggiare anche due, tre o quattro dita sul display e muoverle per spostarsi nei menu.
Un bel vantaggio, soprattutto in ambito multimediale, perché ci si destreggerà con il telefonino con movimenti meno rigidi di quanto avviene oggi. Più fluidità, insomma, nella ricerca di maggiore naturalezza, quindi di intuitività, nell'uso dei sistemi al tocco. Per avere altri spunti su come l'interfaccia touch potrebbe evolversi basta prendere ad esempio le funzioni oggi disponibili nei modelli di fascia alta: tra queste, il controllo vocale. Molti smartphone permettono di chiamare contatti della rubrica e di accettare comandi pronunciando una serie di parole. Tuttavia con l'aumento della potenza dei processori e della memoria disponibile (per ospitare una più ampia lista di funzioni vocali) si potrà impostare un vero e proprio dialogo con il telefonino, rendendo più colloquiale l'interazione con l'apparecchio. Basterà spiegargli con calma cosa deve fare. Se poi si aggiunge anche la tecnologia sviluppata dalle università del Texas e di Houston che consente di ricaricare la batteria mentre si parla al telefono, per mezzo di un materiale che trasforma le vibrazioni in energia, allora non c'è nemmeno più bisogno di preoccuparsi dell'autonomia. Ma c'è chi è andato oltre al touchscreen: lo ha rivelato Alastair Curtis, capo designer di Nokia. Il quale dice: «Non abbiamo ancora presentato quello che pensiamo sia adatto agli apparecchi evoluti della gamma N-Series. Vedrete nei prossimi mesi, anni... cosa riteniamo sia giusto». Non pago, va oltre: «Sto parlando di un sistema basato sui gesti. Ma non posso dirvi di più, i prodotti stanno per arrivare», confessa il creativo. Dunque, non ci sarà nemmeno bisogno di toccare il display nel prossimo futuro. Nel giugno 2007 l'azienda finlandese ha depositato un brevetto per controllare un telefonino semplicemente muovendo le dita di fronte allo schermo. Un sensore a ultrasuoni consente di rilevare i gesti nell'aria e di interpretarli come comandi. Per esempio, ruotando le dita in senso orario o antiorario è possibile interagire con le immagini, mentre muovendosi verso destra e sinistra, oppure dall'alto al basso, si esegue lo scrolling delle pagine Web. Niente di più semplice. Quanto bisogna attendere? Curtis non si espone ma ci tiene a sottolineare che la gamma prodotti del 2010 è già stata definita. In più, l'illustre portavoce coglie anche l'occasione per ricordare come lo sviluppo dell'hardware e del software abbia finora seguito due binari paralleli. In virtù di una recente riorganizzazione interna, i team di sviluppo impegnati sui due fronti ora collaborano strettamente. Questa strategia porterà "sostanziali miglioramenti" nei cellulari che saranno presentati nel corso del 2009. «Per creare apparecchi che siano apprezzati dagli utenti, devi pensare al design, all'elettronica, al pacchetto e all'uso come a un'esperienza olistica», cioè integrata e che compenetri le varie componenti tra loro in un tutt'uno. Gli fa eco Axel Meyer a capo del dipartimento Explore Design di Nokia che con orgoglio spiega come l'obiettivo sia di fondere il digitale con il mondo fisico, ovvero abbinare a un touchscreen una serie di sensori per creare un ponte tra il mondo esterno e il cellulare, vero e proprio portale per accedere a internet. Per esempio, l'uso dell'accelerometro costituisce una valida aggiunta agli schermi sensibili al tocco, perché consente di adattare il funzionamento del telefonino in base alle condizioni in cui si trova l'utente; mentre si cammina l'interfaccia touch potrebbe cambiare in un design semplificato rispetto a quello disponibile quando si è fermi perché l'attenzione è minore.
Oppure, potrebbe essere sufficiente muovere il dispositivo per avere menu dedicati alla situazione specifica. Mayer sostiene che i dispositivi dovrebbero essere «un collegamento alle persone e alla comunità di amici che sono importanti per l'utente», ma «l'interfaccia touch rimarrà per un bel po', perché gli umani sono abituati a toccare per ottenere la sensazione di cosa stia succedendo». Nei prossimi cinque o dieci anni bisogna attendersi tecnologia che consentano di estendere dal piccolo al grande, e viceversa, i contenuti digitali: così Meyer anticipa che Nokia sta lavorando su apparecchi dotati di display che possano essere estesi per garantire una maggiore flessibilità. E anche su apparecchi con proiettore integrato. La parola d'ordine per i prossimi anni è «flessibilità nell'accesso ai propri contenuti: devono essere disponibili dove e quanto servono effettivamente». I menu devono adattarsi a queste esigenze: non c'è touch che tenga.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-